A guardare le dichiarazioni Irpef degli italiani vien da pensare anzitutto che non siamo un Paese appartenente al G7 ma soprattutto che finanziare il nostro generoso welfare potrebbe essere sempre più difficile in futuro. Nel 2014, per intenderci, lo Stato ha speso per pensioni, sanità e assistenza 439 miliardi; di questi circa 172,5 miliardi sono coperti da contributi sociali mentre il resto deve essere finanziato con le imposte.
Ma analizzando le dichiarazioni per scaglioni di reddito, emerge che il 25% circa dei cittadini paga un’Irpef media (addizionali comprese) di 54 € l’anno mentre il 46% paga una imposta media di 305 € l’anno escludendo l’effetto bonus 80 €. Considerando che la spesa sanitaria pro capite è ammontata per il 2014 a 1.850 €, (112,7 miliardi in totale -fonte Agenas), solo per garantire la sanità a questi 28 milioni (quasi la metà) di cittadini italiani, occorrerà reperire 43,3 miliardi. Poi c’è tutto il resto: scuola, sicurezza, strade, funzionamento della macchina pubblica e così via.
Alberto Brambilla e Paolo Novati di Itinerari Previdenziali sul Corriere della Sera hanno provato ad analizzare la sostenibilità del nostro welfare. E le previsioni sono tutto meno che rosee.
Welfare: la difficile sostenibilità di lungo termine
Alberto Brambilla e Paolo Novati, Corriere della Sera, 6 giugno 2016