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La diffusione di nuove forme di povertà, l’aumento della disoccupazione (soprattutto giovanile), l’afflusso di un numero crescente di migranti, la necessità di trovare nuovi strumenti per conciliare vita e lavoro, l’emergenza casa: sono solo alcune delle grandi sfide che Milano ha dovuto affrontare negli ultimi anni, mettendo alla prova la propria capacità di reazione e, soprattutto, di innovazione.

Sfide che, come dimostrano anche i tanti contributi pubblicati sul nostro sito, son state raccolte da diversi soggetti – pubblici, privati e del terzo settore – che hanno reso la città un vero e proprio laboratorio di secondo welfare: dallo sviluppo di Smart City Milano alla nascita di hub dell’innovazione come Cariplo Factory e FabriQ, dalle azioni "dal basso" provenienti dal mondo dell’associazionismo alle nuove strategie per l’abitare, dal lavoro agile alle sinergie tra Comune e fondazioni bancarie, fino ad arrivare alle best practice che contrastano la povertà alimentare, presentate nel corso di Expo 2015. Un patrimonio di idee, conoscenze ed esperienze che non deve andare perso e, soprattutto, che merita di essere valorizzato per affrontare tante problematiche che nei prossimi anni saranno sempre più pressanti.

Per questo, in vista delle ormai prossime elezioni del 5 giugno che decideranno il prossimo sindaco di Milano, abbiamo voluto chiedere ai candidati più accreditati per la vittoria finale di raccontarci come vedono la situazione della città e quali idee hanno per le politiche sociali del futuro. Stefano Parisi, candidato per il centrodestra, ci ha detto di immaginare un Comune che sia realmente capace di valorizzare l’iniziativa privata, che possa essere sempre più controllore dei servizi e sempre meno erogatore degli stessi. Beppe sala, candidato del centrosinistra, ci ha raccontato della volontà di mettere insieme una una squadra del sociale – un’alleanza tra istituzioni pubbliche e private, cittadinanza attiva e grandi benefattori – che possa continuare a cambiare il volto della città. Due visioni divergenti su tanti punti, ma che ci sono parse coincidenti su un grande tema di fondo: l’importanza del secondo welfare per lo sviluppo presente e futuro di Milano. 
 


Leggi le nostre interviste a
Stefano Parisi e Beppe Sala