capitolo 6
di Chiara Agostini e Eleonora De Stefanis
Il capitolo presenta una riflessione sull’esperienza delle Reti Territoriali di Conciliazione di Regione Lombardia sviluppata a partire dagli esiti del percorso formativo WorkLife Community.
A più di dieci anni di distanza dalla loro istituzione, le RTC lombarde si confermano una realtà innovativa sia perché offrono una risposta a un bisogno sempre più rilevante, sia perché sono espressione di una governance multilivello e multiattore capace di sostenere la sperimentazione di nuovi processi e strumenti. Il capitolo descrive l’evoluzione dei bisogni di conciliazione in Italia nell’ultimo decennio; successivamente contestualizza l’esperienza delle RTC lombarde, anche attraverso una descrizione numerica delle iniziative realizzate nell’ultimo triennio. La sezione centrale del capitolo presenta brevemente il progetto WorkLife Community e offre alcune indicazioni sviluppate proprio a partire dal percorso formativo e volte a promuovere il funzionamento e il consolidamento delle Reti: la necessità di mappare la domanda e l’offerta di servizi; l’importanza di sperimentare servizi innovativi e di comunicarli in modo appropriato; l’importanza di valorizzare le nuove professionalità emergenti del welfare; la necessità di attivare un sistema di lifelong learning. Nonostante le sfide che continuano ad affrontare, le RTC rappresentano ancora una leva strategica per promuovere l’innovazione in tema di conciliazione vita-lavoro. Il rafforzamento di alcuni elementi propri delle Reti, presentati in questo capitolo, permetterà loro di promuovere un welfare sempre più connettivo, che attivamente individua un target di riferimento ed è in grado di studiarne bisogni e necessità al fine di mettere a sua disposizione i servizi più adatti a rispondervi.
Nel corso dei decenni sempre più donne hanno iniziato ad accedere al mercato del lavoro e progressivamente le famiglie si sono spostate verso un modello dual-earner, in cui entrambi i membri della coppia hanno un impiego retribuito.
Di conseguenza la necessità di conciliare vita e lavoro è diventata centrale
Nel 2010 Regione Lombardia ha avviato un percorso innovativo che aveva tra i suoi principali obiettivi quello di favorire la crescita economica passando attraverso l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro. Per realizzarlo, il legislatore regionale ha dato vita alle Reti Territoriali di Conciliazione (RTC), un sistema di governance multilivello e multiattore che aveva lo scopo di sostenere la costruzione e lo sviluppo di un quadro coerente di politiche e di azioni volte alla conciliazione vita-lavoro.
Fin dalla loro nascita le RTC hanno rappresentato un’esperienza all’avanguardia perché:
A distanza di oltre dieci anni, e in vista della nuova programmazione triennale, Regione Lombardia ha avviato WorkLife Community – Percorso Formativo per le Reti Territoriali di Conciliazione di Regione Lombardia. L’iniziativa, realizzata su incarico della Direzione Generale Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, si è rivolta alle figure apicali delle RTC, delle Alleanze territoriali e a tutti i soggetti che le compongono.
La proposta formativa si è articolata in:
I percorsi laboratoriali sono stati realizzati secondo la modalità delle Comunità di Pratiche e hanno coinvolto circa 40 partecipanti. Da questi incontri sono emersi diversi spunti interessanti in vista delle future programmazioni.
Creare un momento di formazione condivisa e capacity building per promuovere la riflessione sull’esperienza accumulata nel corso delle programmazioni precedenti, al fine di individuare leve strategiche per superare le criticità incontrate.
Identificare una strategia condivisa e sistematica di raccolta dati permette di conoscere meglio il target di riferimento, di individuare bisogni che non hanno ancora trovato una risposta e di evidenziare sovrapposizioni all’interno dei diversi servizi.
Le RTC rappresentano uno strumento prezioso per la promozione dell’innovazione sociale. Le risorse economiche devono dunque essere destinate a sperimentare nuovi servizi e non all’erogazione di servizi “ordinari” che dovrebbero essere in capo alle amministrazioni comunali.
Prevedere momenti stabili di condivisione può promuovere lo sviluppo di pratiche di benchlearning, favorendo la condivisione di modalità di lavoro, il confronto tra esperienze diverse e lo scambio delle conoscenze acquisite durante la progettazione degli interventi.
Investire in una buona campagna comunicativa – magari supportata da esperti e professionisti del settore – permette di moltiplicare l’efficacia e la visibilità delle azioni realizzate sul territorio, valorizzando le progettualità esistenti e, più in generale, il sistema dei servizi territoriali.
La diffusione di profili come quello del Welfare Community Manager può favorire la co-costruzione dei servizi di conciliazione e sostenere lo sviluppo e il mantenimento dell’articolata rete territoriale che nasce e ruota intorno alle iniziative di conciliazione vita-lavoro.
WorkLife Community ha permesso di sperimentare una formazione condivisa e attiva, che deve continuare a essere proposta ai componenti delle RTC per favorire il dialogo e il confronto tra le varie realtà territoriali.
© 2011-2023 Percorsi di secondo welfare C.F. / P.IVA 12190210968 Testata iscritta al Registro dei Giornali e Periodici del Tribunale di Milano (n. 98, 18 luglio 2023)
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