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accoglienza

Il 20 giugno di ogni anno si celebra la Giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite per ricordare l'approvazione della Convenzione relativa allo Statuto dei rifugiati del 1951: Si tratta di un’occasione per chiedere la piena inclusione di queste persone in ogni ambito della società: dal lavoro allo studio, dalla casa alla salute. Orlando De Gregorio ci ricorda l'impegno del nostro Laboratorio su questi temi.
Nell'ambito del progetto CA.T.A.N.I.A. - Capacity building, lo scorso 14 giugno è stata sottoscritta un'intesa tra organizzazioni pubbliche e private finalizzata a creare una rete territoriale per migliorare il sistema di accoglienza dei migranti del territorio catanese. L'intento è quello di promuovere nuovi interventi e progetti per favorire l'inclusione dei richiedenti asilo.
Paolo Moroni, nell’ambito del progetto Interreg Minplus torna a descriverci il sistema di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo in Canton Ticino soffermandosi questa volta sulle modalità di comunicazione adottate dalla Croce Rossa Svizzera verso le comunità locali, per promuovere spirito di accoglienza e inclusione, e nei confronti dei migranti, per spiegare loro il percorso nel sistema di accoglienza svizzero.
Nell'ambito del progetto Minplus sono state presentate le linee guida per una comunicazione volta a promuovere forme di coesione sociale tra comunità locali e migranti stranieri. In questo senso, l'obiettivo del documento è favorire la nascita di un sentire comune sul tema dell’integrazione nelle comunità ospitanti.
Nel 2017 la cosiddetta Legge Zampa ha previsto la nascita di una nuova figura nel campo dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: il tutore volontario. In questo articolo vi raccontiamo qual è il suo ruolo e come, in alcuni territori, siano stati costituiti degli strumenti di supporto per aiutare i tutori a svolgere il loro lavoro grazie a gruppi di accompagnamento e di mutuo aiuto.
Dopo un anno siamo tornati ad approfondire il caso dell’accoglienza nel comune di Vogogna, nel cuore della Val d’Ossola, per capire cos’è cambiato in questo periodo di pandemia e in particolare come si fa, e si racconta, l'integrazione in un paese di montagna. Orlando De Gregorio ne ha parlato con l'assistente sociale Beatrice Gria e lo psicologo Davide Varalli nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera Minplus.
Nell'ambito del progetto Interreg Minplus abbiamo analizzato a più riprese i modelli di governance della "buona accoglienza" di richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati e, più di recente, abbiamo iniziato a occuparci di come si possa fare comunicazione sui temi dell'accoglienza. In questo approfondimento Orlando De Gregorio ci racconta delle "narrazioni generative" della Cooperativa Frassati.
Nel 2020 le domande di protezione internazionale hanno subito un calo del 31% rispetto all'anno precedente. Il maggior numero di richieste è stato registrato, come negli anni precedenti, in Paesi con un flusso di migrazione specifico e storicamente o culturalmente correlato: Germania, Francia e Spagna. E l'Italia? Si conferma all'ultimo posto nell'accoglienza dei migranti tra gli Stati più grandi.
Nel 2020 il nostro è stato uno dei Paesi europei che ha accolto meno richiedenti asilo rispetto alla propria popolazione. Un fatto che va in contrasto con la retorica a cui ci siamo abituati negli ultimi anni, che dipinge l'Italia al centro di un'ondata migratoria insostenibile e ingovernabile. A dirlo sono gli ultimi dati dell'Eurostat sulle richieste di asilo, analizzati da Paolo Moroni nell'ambito del progetto Minplus.
Il 17 marzo è stato presentato "Lavoro migrante in agricoltura. I distretti della frutta e del vino del cuneese", Quaderno n. 38 della Fondazione CRC realizzato insieme a Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione (FIERI) e il LABORatorio R. Revelli. Lo studio offre importanti elementi conoscitivi sulla presenza, composizione e modalità di reclutamento della manodopera straniera nel distretto vitivinicolo e ortofrutticolo della provincia di Cuneo.
Fin dall'inizio della pandemia le persone senza dimora sono apparse come una categoria particolarmente esposta ai rischi legati all'emergenza sanitaria. Le strutture di accoglienza, già inadeguate in tempi ordinari, hanno spesso mostrato i loro limiti. Allo stesso tempo sono nati progetti e soluzioni innovative per il sostegno all'homelessness. Ce ne parlano in questo articolo le responsabili di fio.PSD.
Paolo Moroni analizza per noi i dati sui flussi di minori stranieri non accompagnati verso l’Italia, approfondendo il caso dei giovani albanesi e kossovari spinti a raggiungere il nostro Paese prima del compimento della maggiore età e dei giovani tunisini, bengalesi e pakistani.
Le lumache? Possono essere molto inclusive. Dopo avervi raccontato l'esperienza dell'impresa sociale Exar Social Value Solutions, torniamo ad approfondire il tema dell'inserimento lavoratori di rifugiati e richiedenti asilo. Questa volta vi raccontiamo di un'azienda del cuneese che, insieme a Exar, grazie all'elicicoltura ha avviato interessanti percorsi di professionalizzazione dei lavoratori stranieri.
È da poco uscito, per la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, l’e-book “Forza lavoro!”. Il volume, curato da Luca Cigna, raccoglie i contributi di numerosi studiosi ed è l’esito del ciclo di incontri Forza lavoro!, condotto nel 2020 in collaborazione con The Adecco Group, nell’ambito dell’Osservatorio sul Futuro del Lavoro.
In questo articolo sono analizzati i dati relativi all'andamento degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane e alle richieste di asilo nel nostro Paese nel corso del 2020. A colpire è soprattutto il dato relativo ai giovani tunisini in fuga dalla crisi economica del loro Paese, impossibilitati a fare richiesta di asilo.
A settembre 2020 i cittadini svizzeri sono stati chiamati al voto nel referendum che, in caso di vittoria, prevedeva la rinuncia all’accordo sulla libera circolazione dei cittadini comunitari sul territorio elvetico. La Svizzera non è nuova a referendum di questo tipo ma, nonostante il tema della gestione dell’immigrazione sia da anni nel discorso politico, l’atteggiamento elvetico rimane ambivalente. Questo articolo presenta i risultati di un studio sulla rappresentazione degli stranieri tra la popolazione svizzera.
Da un'esperienza positiva di accoglienza e integrazione "diffusa" realizzata da una famiglia di Treviso nel 2015 è nato EMBRACIN, un progetto europeo che vede la partecipazione di sei enti locali appartenenti ad altrettanti Paesi dell'Unione e quattro partner internazionali che si occupano di metodologia, ricerca e networking. Sara Bertoldo e Valentina Casari ci raccontano l'evoluzione di questa iniziativa.
Nonostante i numeri indichino chiaramente che l'Italia accoglie meno migranti degli altri Paesi europei, la narrazione mediatica e politica usa un approccio che, confondendo sbarchi, richieste di asilo e persone in accoglienza, disegna un'altra realtà. L’attenzione è infatti rivolta esclusivamente agli arrivi via mare e li carica di una forte valenza simbolica che permette di costruire una comunicazione che non ha poco a che fare con la vera dimensione del fenomeno. Ce ne parla Paolo Moroni.
Negli ultimi anni, in Italia, si è andato affermando un discorso politico apertamente ostile ai migranti che ha portato anche alla concretizzazione di azioni politiche sempre più restrittive. Questo articolo - sintesi di un contributo pubblicato per la rivista scientifica "Politiche Sociali/Social Policies" - presenta gli effetti di queste svolte politiche sugli insediamenti informali di rifugiati ed immigrati in Italia: da un'analisi su alcune occupazioni abitative, si mette in luce come queste possano diventare forme di welfare "dal basso".
Di recente Fondazione Migrantes ha pubblicato una ricerca di Euricse che racconta l'esperienza trentina nel campo dell'accoglienza diffusa dei richiedenti asilo. La ricerca, commissionata da alcuni enti trentini che si occupano del tema, evidenzia che i tagli al sistema di accoglienza generano un risparmio esclusivamente nell'immediato, mentre sul medio-lungo periodo producono ricadute negative dal punto di vista economico e sociale.
Immigration and asylum became tremendously contested in Italy over the last decade and the climax was reached in 2018 with the “Security Decree I”, which contributed to further deteriorate the already deficient standards of first reception facilities. Since then, the most “virtuous” components of Italy’s asylum system have been reduced and the “burden of integration” fell on municipalities. How did virtuous cities respond?