Il reddito di cittadinanza potrebbe divenire uno strumento alla base della riforma del welfare. In questa direzione, non va inteso come una singola misura ma come rifondazione di un sistema disegnato per proteggere i lavoratori (ad esempio, con la cassa integrazione) e legato allo stipendio ricevuto (come per le pensioni), con l’introduzione di meccanismi di inclusione che arrivano a tutti (anche ai giovani che nel mercato del lavoro devono entrare) e la cui entità cresce all’aumentare della condizione di difficoltà.
La fattibilità di una riforma così ambiziosa sarebbe però legata a tre parametri: innanzitutto, conta l’impatto che il supporto universale ha appunto sulle «capacità» dei beneficiari; in secondo luogo, è fondamentale che uno strumento automatico sia in grado di misurare bene il «bisogno»; infine, la terza considerazione è in termini di efficienza.
Reddito di cittadinanza? Il welfare da riformare
Francesco Grillo, Il Corriere della Sera, 4 maggio 2018