Come ha spiegato Tito Boeri, Presidente INPS, nel corso del suo intervento al «Graduation Day» dell’Università Cattolica, per un lavoratore tipo della "generazione 1980" emerge «una discontinuità contributiva, legata probabilmente a episodi di disoccupazione, di circa due anni» che determina un “buco” contributivo che pesa sul raggiungimento delle pensioni. Questa, a seconda del prolungamento dell’interruzione, per la generazione nata a partire dagli anni 80 potrebbe slittare «fino anche a 75 anni». Con ciò, ha tenuto a sottolineare, «non voglio terrorizzare ma solo rendere consapevoli dell’importanza della continuità contributiva».
L’allarme di Boeri: la generazione 1980 rischia di andare in pensione a 75 anni
La Stampa, 19 aprile 2016