Il 24 settembre il consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il cosiddetto decreto Salvini su immigrazione e sicurezza. Tra le altre cose, prevede di ridimensionare il Sistema per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati (Sprar), che cambierà nome e sarà d’ora in poi limitato solo a chi è già titolare di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati.
La cancellazione del sistema pubblico di accoglienza porterà però anche conseguenze per quanto riguarda l’economia locale. Che ne sarà di quelle strutture di accoglienza già esistenti e delle migliaia di operatori sociali, quasi tutti giovani, che con professionalità, lavorano nello Sprar? Se lo sono chiesti Francesco Amodio, Angelo Martelli e Maria Chiara Paoli, all’interno di questo contributo uscito nel portale LaVoce.info.
Se i rifugiati danno posti di lavoro agli italiani
Francesco Amodio, Angelo Martelli e Maria Chiara Paoli, LaVoce.info, 16 ottobre 2018