Il primo numero di Vita del 2016 presenta 12 realtà molto innovative, destinate a cambiare la vita di tutti. Tra queste c’è l’Istituto italiano di tecnologia. Un’eccellenza italiana di cui si parla poco, cui il premier Renzi ha scelto di assegnare una parte importante, per adesso forse l’unica, nel progetto del dopo Expo a Milano.
Il direttore di Iit, il fisico sperimentale Roberto Cingolani, ha infatti convinto il Presidente del Consiglio con un piano per realizzare nell’ex-area dell’Esposizione universale lo “Human Technopole”, ossia un polo tecnologico per l’innovazione destinata alla persona.
Su Vita.it Giampaolo Cerri racconta delle nuove tecnologie per il Welfare, delle strade per fare fronte all’invecchiamento della popolazione, dell’utilizzo dei Big Data per la medicina di precisione necessaria a sconfiggere le malattie neurodegenerative e il cancro, di innovazione da mettere al servizio di nutrizione e agronomia. Non solo si svilupperanno materiali sostenibili, si farà il nanotech al servizio dell’ambiente, e nasceranno tecnologie verdi per la gestione dei rifiuti e il ciclo dell’acqua. E ci saranno scienziati che lavoreranno per proteggere dagli effetti del tempo il patrimonio artistico dell’Italia.
Ecco a voi il welfare tecnologico
Giampaolo Cerri, Vita.it, 7 gennaio 2016