Risorsa dopo risorsa ci stiamo mangiando la Terra. Ogni anno consumiamo più di quanto è in grado di produrre per sfamarci. E’ il paradosso della produzione e del consumo di alimenti che se da una parte saccheggia il pianeta dall’altra lo devasta generando l’8 per cento dei gas serra totali. Secondo uno studio del Barilla center for food and nutrition (Bcfn), invertendo la rotta si potrebbe arrivare a risparmiare fino a un terzo della superficie agricola disponibile.
Maglia nera anche all’Europa dove si calcola che il 42 per cento dei prodotti acquistati finisce nella spazzatura perché andato a male o scaduto. Anche se c’è chi sta facendo dei passi in avanti per buttare meno cibo nei cassonetti. Così almeno racconta il Food sustainability Index (sviluppato da Bcfn con l’Economist intelligence unit che analizza la sostenibilità alimentare di 34 paesi). Francia, Germania e Spagna sono quelli che più hanno fatto finora, ma anche in Italia qualcosa si sta muovendo. I segnali di cambiamento si vedono chiaramente se si confrontano i dati del 2016 con quelli del 2017. Merito soprattutto dell’introduzione della Legge Gadda che semplifica le procedure per donare gli alimenti invenduti e punta a recuperare il cibo da donare ai più poveri. Così oggi nel nostro paese l’industria getta solo il 2,3% del cibo prodotto.
Risorsa dopo risorsa, con gli sprechi alimentari ci stiamo mangiando il pianeta
Paola Coppola, La Repubblica, 19 aprile 2018