Per raggiungere entro il 2025 l’obiettivo europeo di 33 posti in asilo nido ogni 100 bambini il nostro Paese dovrebbe crearne altri 100.000 nei prossimi 3 anni. Ma per andare incontro alle esigenze delle famiglie non basterebbe un aumento generico: servirebbe una crescita soprattutto nelle regioni del Sud, lontane dalla media italiana del 26,3% e lontanissime da quella europea del 35,3%. La Campania detiene il primato negativo, ma negli ultimi anni ha investito molto sulla cura dell’infanzia, anche e soprattuto grazie ai fondi europei di coesione.
Nel longform “Diritto all’asilo“, quinto articolo del progetto A Brave New Europe, Irene Caselli racconta le storie dei Comuni di Acerra e Salerno, che mostrano quanto i fondi di coesione abbiano aiutato a cambiare la rotta rispetto alle politiche della prima infanzia, anche se la strada da fare è ancora molta.
Il tema sarà approfondito lunedì 14 febbraio alle 18.30 nel corso di un webinar Zoom a cui interverranno Irene Caselli, autrice dell’articolo, e Chiara Agostini, ricercatrice di Secondo Welfare esperta di educazione all’infanzia.
Cos’è A Brave New Europe? È un progetto di Slow News e Percorsi di Secondo Welfare finanziato dall’Unione Europea per disegnare una “mappa” che aiuti a conoscere e comprendere meglio la Politica di coesione europea. A questo scopo A Brave New Europe – ABNE per gli amici – si avvale delle competenze di giornalisti, ricercatori ed esperti per raccontare attraverso dati, storie e persone 10 temi che consideriamo cruciali per il nostro futuro. Per dare gambe a un’Europa più coraggiosa.
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