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Primo Welfare

Con il termine “primo welfare” ci riferiamo al sistema tradizionale di protezione sociale organizzato e gestito dallo Stato tra fine Ottocento e inizio Novecento per rispondere a rischi e bisogni sociali dei cittadini. Per questo esso è spesso indicato anche come “Welfare State” o “Stato Sociale”

Il primo welfare include una serie di politiche pubbliche e programmi “essenziali” – come pensioni, assistenza sanitaria, tutele contro la disoccupazione, istruzione, politiche per la famiglia, politiche abitative, etc. – che intendono garantire il benessere dei cittadini attraverso la redistribuzione delle risorse e la fornitura di servizi.

Il primo welfare rappresenta quindi la base del sistema di protezione sociale. Su di esso si innestano le evoluzioni e le integrazioni del secondo welfare, che coinvolge attori non-pubblici (Terzo Settore, aziende, corpi intermedi…) per rispondere ai rischi e bisogni in una logica sussidiaria e integrativa rispetto alle politiche pubbliche tradizionali.

Di seguito i nostri articoli in cui approfondiamo dinamiche e esperienze realizzate nel perimetro del primo welfare.

Il diciottesimo Rapporto Rota su Torino pone l'accento sullo sviluppo del welfare locale mettendo in luce alcune positive caratteristiche del capoluogo piemontese. Sebbene a livello di governance e valutazione degli interventi permangano alcune difficoltà, in città rimane alto l'impegno, anche finanziario, di Comune, Terzo settore e non solo. In particolare, il Rapporto evidenzia la significatività del contributo delle fondazioni di origine bancaria, in primo luogo Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.
Analizziamo attraverso quali strumenti la nuova normativa in materia di affidamento dei contratti pubblici - il cosiddetto Codice dei contratti pubblici (D. Lgs 50/2016, corretto dal successivo D.Lgs 56/2017) - prova a coniugare il principio di economicità della Pubblica Amministrazione con la tutela dei diritti dei lavoratori. Novità importanti sono previste in materia di stabilità occupazione dei lavoratori.
La Société Mutuelle des Artistes, è stata fondata nel 1998 in Belgio in risposta alle necessità degli artisti di risolvere le difficoltà di gestione del loro status lavorativo ed ottenere maggiori tutele sociali. Sandrino Graceffa che ne è il direttore, ha pubblicato per Derive e 'Approdi ''Rifare il mondo… del lavoro. L'alternativa alla uberizzazione dell'economia'', un volume agile ma denso, che attraverso la forma dell'intervista fa i conti con l'orizzonte del lavoro che l'Europa in particolare oggi offre.
Secondo i dati del Primo Osservatorio sulla spesa del welfare nelle famiglie italiane di MBS Consulting, il 36% delle famiglie italiane ha rinunciato a una prestazione essenziale di welfare. La percentuale sale al 56% considerando le sole famiglie in condizione di vulnerabilità economica. La soluzione è favorire la cooperazione tra enti pubblici e privati che operano nel mondo del welfare, anche sul piano locale.
La Conferenza Unificata Stato-Regioni ha raggiunto l'intesa sullo stanziamento delle risorse per il potenziamento del sistema di educazione e istruzione dalla nascita fino ai sei anni. Una ricerca dell’Istituto degli Innocenti, che fotografa la situazione dei nidi in Italia, evidenzia le criticità che la riforma deve affrontare. La nostra Elena Barazzetta ci presenta i risultati dell'indagine.
Lo scorso 26 ottobre è stata presentata la 27esima edizione del Dossier Statistico Immigrazione. Il Dossier, nato nel 1991, raccoglie dati statistici relativi al fenomeno migratorio in Italia, offrendo anche un'analisi approfondita di vari suoi aspetti. Osserviamo più da vicino alcuni dei dati riportati nell'ultima edizione, che conferma come gli immigrati rappresentino per il nostro Paese una consistenza e una rilevanza sempre maggiore, da molti punti di vista.
Philippe Van Parijs, filosofo e economista belga, ha teorizzato l'idea di un reddito di base valido per tutti i cittadini. In questo articolo, Van Parijs si confronta proprio su questo tema con il Professor Maurizio Ferrera, politologo esperto di welfare, firma del Corriere della Sera e supervisore scientifico del Laboratorio Percorsi di secondo welfare.
Ha fatto scalpore questa settimana la lettera che l'azienda di call center, per nulla in difficoltà economica, ha mandato a 65 suoi dipendenti per comunicare il loro trasferimento da Milano alla Calabria. Un "Licenziamento mascherato" usato come rappresaglia per un mancato accordo sindacale. Una stortura che non tiene conto della lezione più importante del neo-premio Nobel per l'Economia Richard Thaler: "l'agente economico sono gli esseri umani e che i modelli economici ne devono tener conto".
Nel 2015 la «Buona Scuola» ha reso la alternanza scuola lavoro obbligatoria per tutti. Una scelta giusta, ma dietro alla legge non c’era nessun piano di attuazione. Alcuni presidi e insegnati volenterosi sono riusciti a saltare i numerosi ostacoli e, quasi miracolosamente, sono state avviate diverse iniziative promettenti. Ma sono isole in un mare nel quale la maggioranza delle scuole rischia oggi di affondare.
Quest'anno, il Premio Nobel per l'Economia è stato assegnato a Richard H. Thaler della University of Chicago Booth School of Business, per il suo apporto scientifico all'economia comportamentale. Questa disciplina studia i comportamenti economici integrando nozioni di biologia e psicologia cognitiva e ha molti impatti, dalla finanza al marketing ma anche sulle politiche pubbliche e sui temi sociali. In questo approfondimenti cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.