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Primo Welfare

Con il termine “primo welfare” ci riferiamo al sistema tradizionale di protezione sociale organizzato e gestito dallo Stato tra fine Ottocento e inizio Novecento per rispondere a rischi e bisogni sociali dei cittadini. Per questo esso è spesso indicato anche come “Welfare State” o “Stato Sociale”

Il primo welfare include una serie di politiche pubbliche e programmi “essenziali” – come pensioni, assistenza sanitaria, tutele contro la disoccupazione, istruzione, politiche per la famiglia, politiche abitative, etc. – che intendono garantire il benessere dei cittadini attraverso la redistribuzione delle risorse e la fornitura di servizi.

Il primo welfare rappresenta quindi la base del sistema di protezione sociale. Su di esso si innestano le evoluzioni e le integrazioni del secondo welfare, che coinvolge attori non-pubblici (Terzo Settore, aziende, corpi intermedi…) per rispondere ai rischi e bisogni in una logica sussidiaria e integrativa rispetto alle politiche pubbliche tradizionali.

Di seguito i nostri articoli in cui approfondiamo dinamiche e esperienze realizzate nel perimetro del primo welfare.

Nella Gazzetta Ufficiale del 21 dicembre 2017 è stato pubblicato il decreto interministeriale che istituisce la Carta dei diritti e doveri degli studenti che compiono un percorso di Alternanza Scuola-Lavoro. Inoltre, nel corso del mese di gennaio 2018, il Miur ha fondato un Osservatorio che si occuperà di monitorare la qualità di tali percorsi. Si tratta di due strumenti fondamentali per il futuro dell'Alternanza. In questo articolo vi spieghiamo a cosa servono e come funzionano.
Innovazione sociale, digitalizzazione, tecnologia, web, trasformazioni nella didattica. Questi sono alcuni dei temi affrontati in "Didatticaduepuntozero. Scenari di didattica digitale condivisa", opera curata da Alberto Panzarasa e scaricabile liberamente in licenza Creative Commons. Il testo è finalizzato a far comprendere le potenzialità delle tecnologie digitali nella didattica, partendo dall'esperienza di formatori con anni di esperienza nel settore.
In questo articolo pubblicato sul numero 6/2017 della rivista Welfare Oggi, si approfondisce il tema della cura e del sostegno alla persone anziane. Di fronte alla prospettiva di un progressivo aumento della speranza di vita, sembra necessario costruire una società sempre più a misura di anziano. Questo significa agire su una pluralità di dimensioni: condizioni abitative, mobilità, spazi pubblici, ambiente, tecnologie, partecipazione, apprendimento, tariffe, sicurezza, lavoro, comunicazione.
Valutazione dell'impatto sociale, corsi di vita, maternità, disabilità, vecchiaia, migrazioni, digitalizzazione: sono alcuni dei temi affrontati nell'ultimo numero del 2017 di Welfare Oggi. La lettura della rivista, che approfondisce diverse questioni fondamentali per chi quotidianamente opera nell'ambito delle politiche sociali, offre in questo senso importanti occasioni di riflessione. In questo contributo vi proponiamo una sintesi dei contenuti.
In 2016 the European Commission presented the first outline of the European Pillar of Social Rights and started a public consultation in order to assess the existing rights, reflect the new work patterns and indicate the particulars needs of the EU. The Social Pillar was officially launched on the 26th of April 2017. But which are the future possibilities for this instrument?
I dati della profonda crisi demografica verso la quale ci stiamo dirigendo sono ampiamente condivisi in ambito scientifico. L'evidenza dei numeri è tale che mette d’accordo tutti. Più complicata è la riflessione sulle contromisure da adottare in tempi brevi per affrontare, o quantomeno mitigare, i problemi che ci troveremmo davanti. In questo articolo - uscito all'interno dell'inserto del Corriere della Sera, Buone Notizie - Dario Di Vico spiega il suo punto di vista in merito.
Nel settembre 2015 il Presidente della Commissione europea, Jean Claude Junker, ha lanciato una nuova iniziativa denominata "Pilastro Europeo dei Diritti Sociali". Attraverso tale iniziativa, la Commissione si è posta un duplice obiettivo: creare un quadro di riferimento per i modelli di welfare nazionali chiamati a far fronte alle nuove sfide sociali e aggiornare la legislazione europea in tema di politiche sociali e del lavoro. In questo articolo analizziamo le possibili implicazioni del Pilastro Sociale Europeo in materia di secondo welfare.
L'UE ha un proprio modesto bilancio, pari a circa l'1% del Pil comunitario, che finanzia molte iniziative in campo economico e sociale. L'ammontare delle risorse e i loro impieghi vengono definiti ogni anno entro un "quadro finanziario pluriennale". Nel 2018 entreranno nel vivo i negoziati per il periodo 2021-2026. La Commissione proporrà un sostanzioso incremento dei contributi, anche per compensare la perdita di 10 miliardi annui causata dalla Brexit. Ce lo spiega Maurizio Ferrera.
La Legge di Bilancio 2018 ha ridefinito l’insieme dei bonus famiglia richiedibili nell’anno appena iniziato. Si tratta sostanzialmente di una conferma di gran parte delle misure già introdotte negli ultimi anni, che tuttavia sono state semplicemente prorogate. Ancora una volta, dunque, le famiglie si trovano in balia di misure una tantum, in attesa di riforme strutturali che le sostengano realmente.