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Primo Welfare

Con il termine “primo welfare” ci riferiamo al sistema tradizionale di protezione sociale organizzato e gestito dallo Stato tra fine Ottocento e inizio Novecento per rispondere a rischi e bisogni sociali dei cittadini. Per questo esso è spesso indicato anche come “Welfare State” o “Stato Sociale”

Il primo welfare include una serie di politiche pubbliche e programmi “essenziali” – come pensioni, assistenza sanitaria, tutele contro la disoccupazione, istruzione, politiche per la famiglia, politiche abitative, etc. – che intendono garantire il benessere dei cittadini attraverso la redistribuzione delle risorse e la fornitura di servizi.

Il primo welfare rappresenta quindi la base del sistema di protezione sociale. Su di esso si innestano le evoluzioni e le integrazioni del secondo welfare, che coinvolge attori non-pubblici (Terzo Settore, aziende, corpi intermedi…) per rispondere ai rischi e bisogni in una logica sussidiaria e integrativa rispetto alle politiche pubbliche tradizionali.

Di seguito i nostri articoli in cui approfondiamo dinamiche e esperienze realizzate nel perimetro del primo welfare.

La Legge di Bilancio 2018 aveva esteso per l'anno in corso il congedo di paternità obbligatorio remunerato da 2 a 4 giorni: ora la misura sta per esaurirsi. Quali sono quindi le prospettive in merito all'incremento dei congedi obbligatori previsti per i neo papà? Franca Maino e Ilaria Madama - ricercatrici presso l'Università degli Studi di Milano - ne riflettono in questo contributo pubblicato all'interno del Corriere della Sera del 17 settembre 2018.
Il congedo di paternità fa bene sia alle famiglie che all'economia: da un lato perché rappresenta una misura fondamentale sul piano delle pari opportunità e della conciliazione vita-lavoro e dall'altro perché, come sostengono numerosi studi economici, produce effetti positivi sul rendimento e sul modale dei dipendenti. E' per questo che è necessario rifinanziare il prolungamento dei congedi di paternità previsti dalla Legge di Bilancio del 2018. Lo sostiene Maurizio Ferrera.
Nel 2018 il congedo di paternità obbligatorio è stato aumentato da 2 a 4 giorni, favorendo la condivisione degli oneri di cura all'interno delle famiglie. Se non ci saranno interventi normativi, tuttavia, la misura andrà ad esaurirsi alla fine dell'anno. Una recente petizione online sottoscritta da alcuni docenti e professionisti che da anni si occupano a vario titolo di questa questione chiede a Governo e Parlamento di rendere la misura strutturale e di aumentarne la durata.
Recentemente è uscito il volume numero 2/2018 di Politiche Sociali/Social Policy, rivista quadrimestrale edita da Il Mulino che costituisce un punto di riferimento privilegiato per la conoscenza, l'analisi e il confronto sui sistemi di welfare e le politiche sociali italiane ed europee. Il volume contiene due approfondimenti curati dai nostri ricercatori: il primo, di Valentino Santoni, si concentra sulle opportunità legate alla digital health nel campo del welfare aziendale, mentre il secondo, di Chiara Agostini, analizza il processo che ha portato all'introduzione del Reddito di Inclusione.
In occasione dell'apertura degli asili nido nel nostro Paese, Save the Children sottolinea come, nonostante le nascite al minimo storico, solo 1 bambino su quattro potrà frequentare un servizio dedicato alla prima infanzia, tasso che comprende i servizi a titolarità pubblica, quelli in convenzione e quelli a titolarità privata. Il dato risulta ancor più grave in alcuni territori dal momento che, in base agli ultimi dati elaborati dall'Istituto degli Innocenti, si registrano ancora profonde diseguaglianze su scala nazionale.
Riuscirà l'Università italiana a mutare i propri modelli educativi, scommettendo sul confronto e sulla proattività, rinnovando il modello classico, centrato spesso sulla verticalità del sapere? È la domanda emersa nel corso del Contamination Lab sviluppato dal Campus di Treviso dell'Università Cà Foscari insieme a Human Foundation, a cui cerca di rispondere Nicola Cabria.
Maurizio Ferrera, riprendendo come metafora il noto quadro "Il Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo, si concentra su coloro che sono al giorno d'oggi ai margini della nostra società: i precari. Secondo Ferrera, questa condizione di marginalità è dovuta essenzialmente a tre dinamiche: l'instabilità lavorativa, l'assenza di protezione sociale e il tenue legame con la cittadinanza.
Il Piano triennale delle azioni positive 2018-2020, recentemente pubblicato dal Ministero della salute, è un documento attraverso il quale il Ministero si impegna a promuovere politiche di conciliazione vita-lavoro e interventi volti a sostenere il benessere organizzativo e individuale dei dipendenti. Tra gli obiettivi previsti dal Piano d'azione c'è quello di incentivare la diffusione della flessibilità oraria, del telelavoro e dello smart working in ambito pubblico.
Il 31 luglio 2018 a Milano Cisl Lombardia e Felceaf hanno siglato un accordo per aiutare le famiglie lombarde ad affrontare i cambiamenti in atto nel sistema di welfare nazionale e regionale. Grazie a tale intesa su tutto il territorio regionale sarà sviluppata una sinergie tra la rete dei 50 consultori di Felceaf e le 400 sedi di Cisl in Lombardia, con l'obiettivo di creare un collegamento operativo per affrontare i bisogni emergenti.
La paura intorno al fenomeno migratorio è comprensibile: ma è anche fondata? Gli immigrati ci sottraggono davvero risorse preziose? Sono domande a cui si può rispondere con dati precisi. Stabilire la verità dei fatti aiuta a contenere le emozioni, toglie di mezzo impressioni e illusioni. Se crediamo nella ragione e abbiamo una mente aperta, i fatti ci inducono a essere più pacati nelle nostre valutazioni. A dirlo è Maurizio Ferrera.
Welfare Oggi è la rivista di Maggioli Editore dedicata ai temi del welfare locale che si rivolge agli operatori che operano in tale ambito - amministrazioni, ASL, cooperative sociali, associazioni, assistenti sociali, educatori, animatori e altri professionisti in ambito sociale - per offrire strumenti, riflessioni e analisi utili al loro lavoro quotidiano. Nel mese di luglio è stato pubblicato il numero 3/2018. In questo articolo vi raccontiamo i contenuti principali che sono affrontati.
Il «Decreto Dignità» ha come bersaglio principale il lavoro a termine, considerato come fonte primaria di insicurezza per un grandissimo numero di giovani. Ma, secondo molti esperti, il lavoro a tempo indeterminato è destinato a giocare un ruolo sempre più ridotto nel mercato occupazionale di domani. Per questo, secondo Maurizio Ferrera, la sfida del nostro Paese è quella di ripartire dal welfare, rimettendo le politiche sociali in sintonia con l'economia e il mercato del lavoro dell'era post-industriale.