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Nel secondo semestre del 2018 è iniziato un trend occupazionale negativo moderato ma costante, che ha segnato anche l'avvio del 2019. A pesare sull'andamento del mercato del lavoro nel suo complesso sarebbe però la congiuntura economica. A dirlo è lo studio realizzato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, il quale si propone di analizzare nel dettaglio i dati sull'occupazione relativi al 2018 e ai primi mesi del 2019.
Recentemente si è tornato a parlare della questione del salario minimo europeo. Per approfondire il tema, vi proponiamo qui l'articolo di Patrik Vesan uscito per l'Economia, inserto del Corriere della Sera. Secondo Vesan, per poter parlare di un intervento condiviso a livello europeo, è necessario agevolare un processo di coordinamento delle politiche nazionali in materia allo scopo di contrastare le disuguaglianze e favorire un rialzo dei salari.
Secondo Maurizio Ferrera, docente presso l'Università di scienze politiche, economiche e sociali di Milano, se ben disegnato un provvedimento europeo sul salario minimo produrrebbe effetti positivi, contribuendo ad affrontare la questione sociale in tutto il continente. Al momento però la Germania si è detta contraria a questa proposta: questo suo "no" può contribuire ad aiutare e legittimare le tesi dei sovranisti?
Quando si imbatte in un giovane motivato, con una mente brillante, Maurizio Ferrera gli propone una bussola orientativa vecchia di due secoli, ma sempre attuale: quella di John Stuart Mill, un grande pensatore liberale del XIX secolo. Come tutte le bussole, anche quella di Mill ha quattro punti cardinali, che ciascun giovane (e non solo) dovrebbe considerare e calibrare al fine di realizzare al meglio il proprio progetto di lavoro e di vita.
Edenred, azienda leader nel settore dei voucher ristorazione e provider di welfare aziendale, e l'agenzia per il lavoro Orienta hanno realizzato un'indagine allo scopo di comprendere quali siano le preferenze in termini occupazionali dei cosiddetti millennials. Dai risultati emerge che l'azienda ideale secondo i più giovani deve garantire un ambiente di lavoro che valorizzi le potenzialità professionali, offra possibilità di carriere e crescita e garantisca autonomia nella gestione del lavoro.
Rivista Solidea, pubblicazione curata dall'omonima Società di Mutuo Soccorso, a gennaio del 2019 ha pubblicato un numero speciale in cui alcuni autori ed esperti propongono il loro punto di vista su tematiche di massima attualità come il lavoro, la cooperazione, le migrazioni, la mutualità, i beni comuni. Di seguito vi proponiamo il contributo scritto da Giovanni Ferrero, presidente ISMEL, il quale propone alcuni spunti da cui partire per affrontare uno dei maggiori problemi del nostro Paese: la disoccupazione giovanile.
Da diverso tempo stiamo assistendo ad un calo demografico apparentemente inarrestabile. Le cause di questa tendenza sono molteplici, ma tra queste non si può che riconoscere una stretta correlazione tra l'avvento della maternità e il rischio di disoccupazione femminile. L'evidenza di questo nesso porta spesso alla scelta di rinunciare ad avere uno o più figli, per timore di cadere in situazioni di precarietà se non addirittura di povertà. Da dove ripartire?
La composizione del mercato del lavoro italiano sta conoscendo forti trasformazioni. In particolare, secondo i dati dell'ultimo Rapporto CNEL, alla ormai nota frattura tra Nord e Sud si stanno aggiungendo altri divari, come quello tra piccole e grandi imprese o quello tra realtà tradizionali e "digitalizzate". Ne ha parlato il Centro Studi e Ricerche "Itinerari Previdenziali" in un recente articolo che vi proponiamo qui in versione integrale.
La Manovra di Bilancio del 2019 ha introdotto e modificato alcune misure che andranno ad incidere sulle imprese e sul mercato del lavoro. In particolare, il Governo ha deciso di dedicare ingenti risorse per la Flat Tax destinata alle partite Iva e per la cosiddetta "Mini Ires" rivolta alle realtà che assumono e investono in innovazione. Allo stesso tempo, però, sono ridotti gli stanziamenti per la ricerca e lo sviluppo aziendale e per Industria 4.0. Ve ne parliamo in questo approfondimento.
Lo scorso 13 dicembre si è svolta la prima giornata del lavoro agile di Roma, che rientra tra le attività del progetto "Lavoro agile per il futuro della PA" avviato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In totale, quasi 11.000 persone hanno svolto la propria attività lavorativa in modalità "agile". Lo scopo dell'iniziativa è stato infatti quello di sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni e dare visibilità al tema dello smart working.
Il volume "Essere giovani in Italia. I NEET: risorsa per un cambiamento generativo", scritto da Vanessa Corallino e edito da Morlacchi Editore, si propone di indagare il fenomeno dei cosiddetti NEET, cioè quei ragazzi che non sono inseriti né in percorsi formativi né in esperienze lavorative. Inquadrando le dimensioni del problema e le politiche giovanili attuate nel nostro Paese, l'opera propone una nuova prospettiva d'intervento. Ve ne parliamo in questo approfondimento.
Il Dipartimento per le Pari Opportunità, nell'ambito del progetto "Lavoro agile per il futuro della PA", ha pubblicato un Avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse di imprese e della Pubblica Amministrazione ad aderire alla prima Giornata di Lavoro Agile di Roma, che si terrà il 13 dicembre. La Giornata sarà un'occasione per dare spazio e visibilità alle tante realtà, sia pubbliche sia private, che sempre più numerose hanno attivato percorsi di lavoro agile e, più in generale, politiche di flessibilità oraria.