Secondo il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo nel 2022 probabilmente nasceranno ancora meno bambini rispetto al 2021 (quando furono 399.000), confermando un trend profondamente negativo per la natalità del nostro Paese. Intanto il numero degli anziani continua ad aumentare. A queste condizioni il rischio è che entro il 2070 il nostro Pil, che oggi vale 1.800 miliardi, cali di quasi un terzo.
Come affrontare questa situazione? Secondo Blangiardo per combattere l’inverno demografico anche le imprese, che hanno un interesse diretto visto che a diminuire sarà soprattutto la popolazione in età da lavoro, possono fare qualcosa. Come? Ad esempio attraverso il welfare aziendale con nidi aziendali (che secondo Istat coprono lo 0,5% del fabbisogno), peraltro al centro delle misure previste dal PNRR.
Blangiardo in questo senso ha ricordato anche il peso del “Bonus asilo nido”, il contributo a rimborso delle spese sostenute dalle famiglie per la frequenza del nido. Complessivamente l’importo erogato dall’Inps alle famiglie è stato di 241 milioni nel 2019, 197 milioni nel 2020 e 394 milioni di euro nel 2021. Quella dei nidi potrebbe essere una prima risposta imprenditoriale pratica per rendere sostenibile il calo di popolazione, a cui si potrebbero aggiungere misure attente anche alla popolazione che invecchia (ad esempio prevedendo misure sulle Rsa).