Oggi, a due anni dall’inizio della crisi del Covid-19, possediamo sufficienti dati per poter valutare l’impatto della pandemia sulla demografia italiana. Le evidenze vengono soprattutto da due rapporti presentati dal Gruppo di esperti “Demografia e Covid-19”, pubblicati rispettivamente a dicembre 2020 e febbraio 2022, che offrono uno sguardo ampio circa gli effetti della crisi sanitaria in termini demografici.
Su Neodemos Alessandro Rosina spiega che i numeri a nostra disposizione mostrano come l’emergenza pandemica abbia accelerato il processo di declino della popolazione, già in corso dal 2015, a causa di una forte riduzione della natalità. Se si considera il periodo di tempo tra novembre 2020 e ottobre 2021 (9 mesi dall’inizio dell’anno, ndr) i dati indicano che i nati sono stati circa 393.000, a fronte dei 441.000 mila del periodo novembre 2019 – ottobre 2020.
I dati dimostrano come a subire le ripercussioni più forti siano state le categorie in condizione di maggiore provvisorietà, come immigrati e giovani. La pandemia ha infatti complicato ancor di più l’organizzazione di tempi di vita e lavoro, con ricadute negative soprattutto sulle fasce più deboli.
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