Nonostante le numerose proposte sull’aumento delle prestazioni sociali, l’Italia pare già in grande difficoltà a finanziare il proprio sistema di welfare state, sul quale convergono già tutte le imposte dirette e ben 38,1 miliardi di imposte indirette (Iva e accise).
Nel 2016 la spesa complessiva per pensioni, sanità e assistenza è stata di 451,903 miliardi di euro contro i 447,36 miliardi del 2015 (+4,5 miliardi pari al +1% circa). Una parte di questa spesa pari a 181,225 miliardi di euro (176,303 nel 2015), con una crescita del 2,75%, è finanziata da contributi sociali versati dalla produzione, mentre per coprire i costi per la sanità e l’assistenza sociale, non essendoci “tasse di scopo”, occorre attingere alla fiscalità generale. Per finanziare la spesa per la protezione sociale occorrono, oltre ai contributi sociali, tutta l’Irpef (ordinaria, regionale e comunale), l’intero importo di Ires, Isos e Irap; in pratica, tutte le imposte dirette.
Ciò nonostante, mancano ancora circa 38,1 miliardi (erano 34,2 nel 2015 e 38,8 nel 2014) che dovranno essere reperiti utilizzando parte delle imposte indirette (Iva e accise). Quindi, per finanziare il funzionamento dell’Italia e il suo sviluppo, restano solo le residue imposte dirette.
Il difficile finanziamento di pensioni, sanità e assistenza
Alberto Brambilla, Il Punto, 21 maggio 2018